Province, Teramo Nostra: «Ecco gli scippi del toto-accorpamento»

TERAMO – Abolizone delle Province, Teramo Nostra chiama i cittadini alla mobilitazione contro la soppressione e chiede ai parlamentari e agli esponenti politici teramani di prende posizione per scongiurare quello che l’associazione definisce un "costo sociale elevatissimo". Un costo sociale perchè attraverdo il provvedimento del Governo passa la perdita, per Teramo, del ruolo di capoluogo. Questo si traduce anche nella perdita di numerosi enti e funzioni quali ad esempio la prefettura, la questura, la motorizzazione, l’Inps, gli uffici scolastici. «Si tratta di un vero e proprio smantellamento che pagheranno solo i cittadini – ha dichiarato Mirko de Berardinis di Teramo Nostra – in passato Teramo ha già subìto scippi perdendo la Banca d’Italia, l’Enel, e la caserma degli alpini, non vogliamo che nel "totoaccorpamenti" ci vengano tolti ulteriori servizi visto che a differenza della costa che vive di turismo, noi viviamo di questo». L’associazione punta infine il dito sul disimpegno della classe dirigente e annuncia mobilitazioni: «Chiodi è stato il candidato che rappresentava la provincia di Teramo, perchè adesso non fa sentire la sua voce? Ci aspettiamo che il sindaco faccia altrettanto e sia pronto alle barricate. Se fosse in vita il senatore Tancredi – ha dichiarato Sandro Melarangelo – si batterebbe per questa causa. Ci aspettiamo che i suoi figli e l’intera classe politica faccia altrettanto. Noi siamo pronti a mobilitarci come abbiamo fatto per il Teatro romano, ma c’è poco tempo e i cittadini devono perorare una causa che riguarda tutti».